Aldo di Mauro è nato a Napoli dove vive.

 

Come poeta esordisce nel 1970 con la raccolta “Parole e cose” - Edizioni del Delfino – e  nella introduzione del libro così dice di lui Francesco Improta:

“Alieno dai troppo facili e superficiali atteggiamenti contestatari, il di Mauro muove alla ricerca della perduta umanità, tramite un paziente e laborioso processo mentale in cui lo sdegno verso la civiltà dei consumi, conserva tutta la sua carica endemica nella acquisita misura metafisica della sua poesia, nel senso che il pensiero diventa emozione e l'emozione è continuamente stimolata da un sostrato filosofico”.

 

 

Nel 2001 pubblica “Tracce di vita” - Tullio Pironti Editore e la sua poesia viene accostata dai critici ad Hikmet e Prévert così da valergli il premio letterario internazionale della associazione Emily Dickinson in quanto, viene detto nella motivazione, “egli scandaglia l'animo umano suo con una vis che va oltre la ragione” e “l'andamento risulta pregno di ipotesi filosofiche che sono appannaggio di reali esperienze culturali del poeta”.

Ma “Tracce di vita” si divide in due parti. La prima parte è formata da poesie, la seconda dal titolo “Da quel diario segreto” descrive l'amore che ha per protagonista una donna, che “rievoca la grande poesia ungarettiana del Dialogo”.

E la scelta di una donna protagonista non è casuale. Egli ci chiarisce che la donna    

risulta “ funzionale ad una definizione più compiuta dell'amore. Perché una donna, quando ama, è imprudente, viscerale e naturalmente tendente alla complicità. Una donna, quando ama, non teme i rischi di implicazioni e complicazioni esterne, non le interessa ben figurare con gli altri ma solo con se stessa, non si preoccupa dei congiuntivi perché sa che a nulla vale una bella forma se i contenuti sono brutti o inesistenti. E poi, una donna, quando ama non si preoccupa di ciò che pensa la gente perché sa che l'amore è morale per definizione. L'amore di una donna non è mediato ma immediato e lo comunica senza guardarsi intorno e senza guardarsi dentro perché l'amore va vissuto e basta, con l'unica sottile malinconia di chi sa bene che, anche se l' altro va via, un amore è per sempre”.

E Mimmo Liguoro, nella bellissima prefazione a “Tracce di vita” sottolinea che questo libro ci offre “sensazioni da catalogo psicologico che riprendono vita a mano a mano che si leggono questi versi che, simili a orme sull'asfalto fresco, portano, proprio come tracce di vita, su un percorso di illusioni perdute e consapevolezze acquisite”.

 

 

Nel 2006 Aldo di Mauro torna in libreria con “Occhi negli occhi” - Graus Editore.

Anche in questo caso abbiamo il di Mauro poeta, ma c'è una parte del libro che ci mostra il di Mauro drammaturgo, con due monologhi ed un dialogo. I monologhi sono “A tu per tu con te”e “Verità negata”. Il dialogo si intitola “Dietro quel sorriso” dove il di Mauro ci mostra una coppia formata da due belle persone eppure incompatibili, a dimostrazione del fatto che l'amore nasce da una alchimia che se non si realizza, fallisce. I monologhi ed il dialogo rappresentano il momento della verità di quattro persone, con i loro deliri, i loro tormenti, le loro gioie, mentre compiono una feroce analisi dei propri sentimenti.

 

 

Nel 2007 è la volta del romanzo “Ma tu chi sei” - Graus Editore. Ed in questo caso l'Autore ci invita, in ogni rapporto, ad oltrepassare l'apparenza, cercare di capire chi ci sta vicino per non arrivare un giorno a verificare di avere vissuto accanto ad una persona e non conoscerla.

Questo romanzo ha ricevuto le eccellenti testimonianze che riportiamo:

 

 

 

I motivi conduttori di questo romanzo sono essenzialmente due.

L’uno, più tecnicamente psicologico, è la ricostruzione genetica della “personalità depressiva” di colui che, fin dall’inizio, entrato già morto sulla scena, la occupa a pieno titolo.

L’altro è l’esperienza, che sempre ci destabilizza, della sorprendente estraneità di chi ci è più familiare. Corrispondentemente due sono le tonalità fondamentali del clima narrativo: la mai ammorbidita ma sempre asciutta compassione del vivere che mi fa pensare, che so?, a Scerbanenco; il fastidio sordo dell’invincibile ignoranza dell’altro, e di noi stessi, espressa in qualche punto da una scoperta traccia pirandelliana.

 

                                                                    Aldo Masullo                 

 

Un romanzo,senza dubbio, ricco di sorprese e di risvolti, carichi di attesa, che tengono il lettore attaccato alla pagina, per seguire certo l’evoluzione e la conclusione della vicenda, ma anche per partecipare a un intrigo psicologico, che si anima e arricchisce di sempre nuove prospettive.

Aldo di Mauro ci ha messo in guardia, ancora una volta, sui pericoli di una disidentità, che non può che far male al singolo individuo, in particolare alla coppia, infine alla società.

 

                                                                  Francesco D’Episcopo

 

                       

 

Un romanzo particolare questo di Aldo di Mauro, che coinvolge ed appassiona, facendosi leggere tutto d'un fiato.

Particolare, perché composito: per certi versi si riallaccia al romanzo psicologico, per altri è un thriller, a tratti attinge al noir e al giallo, ma è anche un romanzo d'amore.

Un mélange sapientemente dosato e intrecciato, avvincente ed intrigante.

 

                                                                 Maria Olmina D'Arienzo

 

 

 

“MA TU CHI SEI” è un romanzo polifonico, a più voci, ciascuna delle quali si esprime su due registri: quello del quotidiano apparire e quello, parallelo ma non sempre convergente, delle pulsioni istintuali, dei pensieri segreti, delle oscure e potenti emozioni dell'anima.

Due mondi che viaggiano il misterioso viaggio dell'esistenza, spesso in direzioni opposte, inseguendo mete diverse: una crudele e beffarda lacerazione dell'essere.

 

                                                                  Gennaro Ferraro

 

 

 

Sempre nel 2007 Aldo di Mauro pubblica “Elogio della filosofia” - Per Versi Editori - in cui

di Mauro ci descrive l'attualità del filosofo, quale interlocutore capace di analizzare le problematiche esistenziali dell'uomo nel suo vissuto quotidiano.

E ciò perché il filosofo pone l'interlocutore su di un piano paritario, in quanto non ha la pretesa di insegnare nulla ma di imparare egli stesso da un dialogo che può arricchirsi di nuove domande e conseguenti risposte chiarificatrici.

L'intento di Aldo di Mauro, con questo suo lavoro, è quello di stimolare i lettori ad avvicinarsi

allo studio della filosofia, che certamente può invogliare ad una lettura della vita più “essenziale” e meno superficiale, alla ricerca più dell'essere e meno dell'apparire.

 

 

 

Nel 2008 Aldo di Mauro pubblica il saggio “Il dolore. Perché?” – Graus Editore – in cui viene affrontato il problema del dolore, dal punto di vista della medicina, della psicologia, della filosofia e della teologia.

Alla luce di queste interpretazioni, egli cerca di dare una risposta all’angosciante tema del dolore, della sofferenza e del male e della loro compatibilità con l’esistenza di Dio, che è Amore.

 

Pochi avrebbero potuto affrontare punti di vista e riferimenti culturali multidisciplinari diversi (antropologici, medici, filosofici, teologici…) e stabilire connessioni transdisciplinari su un tema così complesso.

                                                                              Mario Coltorti

 

 

Nel 2009 pubblica il romanzo "Terapia d'amore" - Graus Editore - in cui parla dell’amore nelle sue molteplici espressioni: l’amore verso il proprio compagno, l’amore materno, l’amore per gli altri, l’amore per la vita. Protagonisti sono uno psichiatra ed una donna tormentata da un dolore che la porta al rifiuto di comunicare con il mondo esterno. La vicenda si svolge in un Centro per anziani dove è ospite la mamma dello psichiatra, una vecchietta terribile che, per regalare un po’ di gioia e divertimento agli altri ospiti, mette a soqquadro un ambiente tranquillo e forse velato di malinconia. Aldo di Mauro, attraverso una profonda analisi psicologica, sottolinea ancora una volta l’importanza del dialogo e dell’ascolto nei rapporti umani. Ascoltare, anche solo i silenzi di chi ci è vicino, è già un atto d’amore.

 

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